domenica 6 gennaio 2013
poesia N° 95
La mia venere
Cammino in riva alla spiaggia;
qualcosa desta la mia attenzione,
non capisco;
il profumo è intenso e
piacevole, rilassante.
Una voce giunge alla mie
orecchie,
una di quelle che non si può
scordare.
Le note vocali sono soavi quasi divine,
chiudo gli occhi a te che mi rincorri
da lontano.
La voce e il profumo ora diventano
piano piano sempre più decisi.
Eccoti qui, in tutta la tua bellezza
o musa dei miei sogni,
una dea nel vedersi,
accechi i miei occhi che
tanta radiosità non sopportano.
Un sole ti avvolge e io
non faccio altro che ammirarti
tendedoti la mano
come fosse una piuma soffice
che mi solletica il palmo.
Sorridi, che possa contagiare
il mio animo introverso,
farlo esplodere d'affetto
perchè cosa sei, se non
la felicità che nutre il mio
cuore d'amore.
le tue mani fremono
le mie decise
ti tengono ben salda a me.
io ti terrò sempre
stretta e se mai cadrò, non
dispiacerti,
l'importante che sola tu,
possa vivere in eterno.
Dal canto mio posso ritenermi
appagato il sol guardarti
negli occhi e sentire
fluire in me, il tuo calor
come un fluido che scorre
incessante nelle vene.
Marco Samaritani Comacchio '85
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